Saldi, da Confesercenti "No" all'anticipo al 2 gennaio

TERAMO – «La Regione Abruzzo si opponga ai poteri forti della grande distribuzione commerciale che stanno spingendo anche nel nostro territorio all’anticipo dei saldi a ridosso delle feste natalizie». Lo affermano il presidente di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi, Raffaele Fava di Fismo-Confesercenti (la federazione che associa i negozi di abbigliamento e accessori) e Lido Legnini, responsabile dell’ufficio commercio dell’associazione di categoria. «Dobbiamo mettere uno stop – affermano Erasmi, Fava e Legnini – all’aggressione costante che le lobby della grande distribuzione organizzano ai danni degli esercizi indipendenti e del commercio urbano. La proposta che circola in queste ore, quella cioè di un anticipo addirittura al 2 gennaio, è una provocazione che rischia solo di destabilizzare migliaia di piccole imprese abruzzesi che già hanno programmato le loro attività in funzione di un calendario annunciato da tempo. Alla Regione, chiamata a decidere su questo fronte sentite le Camere di commercio e audite le associazioni di categoria, chiediamo di avere la schiena dritta e attuare l’impegno assunto in campagna elettorale di sostenere le piccole e medie imprese. Sarà un braccio di ferro molto duro con le associazioni che rappresentano i centri commerciali, ma non possiamo permettere l’ennesimo schiaffo ai danni delle piccole aziende: occorre ricordare che una fetta consistente della grande distribuzione paga le tasse all’estero, produce un’occupazione precaria e destabilizza le economie delle nostre città. L’iperliberismo è passato di moda ma non tutti se ne sono ancora accorti. Gli esercizi indipendenti chiedono da tempo una riforma dei saldi: semplificazione e flessibilità per le promozioni, e ritorno alla reale fine della stagione per l’avvio dei saldi. L’Abruzzo può farsi promotore di questo cambiamento».